mercoledì 12 marzo 2008

ceci n'est pas un lieu

[la necessità]
Penso che si abbia bisogno di almeno tre luoghi, il numero minimo: un luogo che è casa, dove tornare ogni tanto, un altro che è dove devi stare per vivere le tue esperienze, come il luogo in cui studi, se è diverso da casa, e infine un luogo terzo, dove hai qualcuno da cui rifugiarti regolarmente, a intervalli più o meno regolari, un luogo terzo dove c'è qualcuno che ti aspetta sempre, che desidera averti con sé. Un rifugio, sul serio.
Il problema è che a volte le cose si confondono, e il luogo inteso come spazio identitario e relazionale si dissolve fra i diversi "posti", i significati si con-fondono, e quel che prima era casa, diventa il luogo della transitorietà dell'esistenza, e viceversa.

Il luogo terzo risolve il problema, in quanto sempre un altrove distinto dall'immediatezza del quotidiano
, in quanto mediazione fra il qua e il là che si interscambiano continuamente.

Vorrei avere dei luoghi terzi che risolvano il problema.

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