mercoledì 20 agosto 2008

il riporto

«...poneva un interrogativo relativo all'influenza del contesto sul contenuto e l'intensità delle relazioni. Certo è da approfondire, a rischio di scadere nel criptico, la questione se sia possibile che una relazione possa essere ovunque. È in altri termini possibile che cambiando il contesto e l'ambiente sullo sfondo (e con essi il numero e la natura dei protagonisti), una relazione che in un luogo è in un modo, nell'altro non possa essere più così? È l'ambiente a influenzare contenuto e intensità, ossia le scelte di interazione e interrelazione degli attori coinvolti? O anche, è plausibile che l'intersecarsi di diverse relazioni muti profondamente la relazione in oggetto, tanto da mettere in discussione i fondamenti stessi della relazione? Quanto l'ambiente dell'azione condiziona la relazione? La plasma, la configura, le fa da sfondo, da repertorio di immagini e risorse? Che relazione fra la relazione e il contesto della relazione? Forse adottando una prospettiva sistemica, l'unica risposta è la consapevolezza delle influenze. Ma un sistema spazio - tempo - relazione ha troppe variabili, perché sia realmente accettabile come soluzione: se una relazione ha delle fondamenta solide, condivise, queste dovrebbero essere traslabili in un contesto diverso, essendo soprattutto le persone, in una relazione di siffatta natura, a determinare lo svolgersi della performance interattiva e relazionale. Bisogna stare attenti al determinismo ecologico, e allo stesso tempo ad una visione simbolico-interazionista. Se la relazione è performance, necessita di un frame in cui svolgersi. Ma se la performance ha una costruzione solida, essa dovrebbe di principio essere replicabile, con i dovuti assestamenti, in diversi frame, e in particolare in frame non molto dissimili fra loro. È certo da cercare una bibliografia a riguardo, ora che ci si è riportati...»

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