giovedì 1 ottobre 2009

il filo del rasoio

Troppo spesso si dimentica di considerare la scienza come in parte applicabile alle questioni della vita quotdiana. In questo caso, applicarla alla dinamica relazionale è assolutamente utile.
La premessa è che bisogna percorrere la distanza più breve fra due punti collocati nello spazio e nel tempo. Se i punti in questione sono due persone, ossia se siamo in un'ottica di ottimizzazione della performance relazionale, può tornarci molto utile rispolverare una vecchia ma eterna strumentazione mentale: il rasoio di Occam.

Ci sono quindi tre principi da applicare al ragionamento, o nel caso specifico all'interazione:

1) Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem, ossia restare concentrati su un obiettivo alla volta, sia esso semplice o complesso ma pensato come tutto. Letteralmente: Non moltiplicare gli elementi più del necessario.

2) Pluralitas non est ponenda sine necessitate, il che sta a dire che bisogna considerare come variabili della performance solo ed esclusivamente gli attori in essa coinvolti, nel caso specifico i due performer della relazione che si sta interagendo. Letteralmente: Non considerare la pluralità se non è necessario.

3) Frustra fit per plura quod fieri potest per pauciora, cioè non serve a nulla complicarsi l'esistenza con troppe elucubrazioni, bisogna attenersi a pochi ed essenziali elementi. Letteralmente: È inutile fare con più ciò che si può fare con meno.

In altre parole, inutile complicare ciò che può essere semplice. È vero che una relazione fra due persone non è mai semplice, ma bisogna considerare che a volte basta stare bene, piacersi reciprocamente, per bandire le ciance e ricercare la semplicità e la sinteticità. Quindi è in un certo senso semplice, almeno l'avvio.

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