mercoledì 24 dicembre 2008

in prima fila

Ho sempre detestato coloro che si fanno vezzo di un comportamento esplicitamente antinatalizio.
Coloro che continuano a dire: io odio il natale, ah il natale cattocapitalista, e altre simili ideologie da quattro urla.
Vorrei che si rendessero conto che non c'è nulla di originale o di veramente anticonformista, nel mantenere questo atteggiamento apertamente critico. 
Niente di originale, o di veramente rivoluzionario, nel dichiarare incessantemente le solite opinioni sul natale: che è un evento commerciale, che è una festa religiosa e allora se sei ateo non la festeggi, ecc.
Sì, abbiamo capito. 
Cosa cambia? 

Vorrei che si rendessero conto che non c'è nulla di originale, o di particolarmente interessante, questo vorrei, caro Abbonato Rai. 

sabato 13 dicembre 2008

luxuria e capriccio

Questo è solo un pretesto per dire la mia su una questione sollevata la scorsa settimana da Vladimir Luxuria ad Annozero (4 dicembre 2008), e riguardante la legge anti violenza che la Sinistra aveva presentato ai tempi del suo governo, e che includeva il reato di violenza per discriminazione anche di orientamento sessuale e identità di genere.
Mi chiedo come sia possibile che oggi, essendo il 2008, ci si possa opporre ad una legge che vieta la violenza che si attua su base discriminatoria, in particolare all'estensione della protezione a persone discriminate in base al loro orientamento sessuale e alla loro identità di genere, solo per fare un dispetto politico, solo perché l'ha proposta la parte avversa.  
Quando invece questo non ha a che fare con gli schieramenti politici, ma soltanto con i diritti umani, di cui tanto si parla in questo periodo data la ricorrenza. 
Sicché i gay di destra possano continuare a picchiare i gay di sinistra? 

mercoledì 3 dicembre 2008

2.0

Succede così che nell'era del web 2.0, nell'era dei social network, di Facebook e compagnia bella; succede che si vengano a sapere le cose attraverso l'automatismo delle notifiche sugli stati dei componenti della vostra rete. Si viene così a sapere la loro situazione sentimentale, la localizzazione attuale, piuttosto che gli eventi cui partecipano o i gruppi cui si sono iscritti, gli interessi e l'attività relazionale (sempre rigorosamente del tipo duepuntozero: ha commentato il suo stato/la sua foto, l'ha taggato in un video, eccetera). 
Il problema non è che questo avvenga, ormai nell'ordine delle cose e tacitamente accettato da tutti coloro che utilizzano certe interfacce sociali, ma che persone che denunciano il degenerare del social network verso forme convergenti di dating o instant messenging, poi si ritrovino ad affidare all'arguto occhio di un social (ma sempre virtual) network quello che altrimenti avrebbero affidato ad una comunicazione convenzionale, come quella su cui si basano i rapporti sani e sinceri.
Forse sarò all'antica, ma io preferisco quando non viene dato per scontato che io stia tutto il dì allo schermo del mio Facebook, e le cose mi vengono comunicate prima che io le scopra su una bacheca pubblica. 
Sarò all'antica, ma io penso ancora che certe cose siano personali, esclusive.
Certe comunicazioni, certe attenzioni

martedì 2 dicembre 2008

il palinsesto

Io credo nelle coincidenze, ossia in quegli strani eventi del tempo e dello spazio per cui diverse cose che riteniamo collegate fra loro per via di un qualche filo rosso si concentrano, amplificando l'intensità del contenuto. È per questo che credo sia solo una coincidenza se ieri in un deplorevole talk show dal nome Italia allo specchio si parlava dello scandalo sugli affitti non concessi perché omosessuali, con tanto di fazioni pro e contro (e vi garantisco l'ignoranza basilare dei contro); e oggi su un canale secondario andava in onda una puntata di dubbio gusto di una vecchia serie tv americana, Alice, in cui lei ha un certo feeling con lui che poi scopre essere omosessuale, e non vuole che il piccolo figlio, che impazzisce per questo eroe del rugby, vada a pesca con lui, ma poi si ricrede, tra l'imperversare dei "finocchio" e delle allusioni anni 80, e dell'ottusità del salame sugli occhi degli amici che non vogliono crederci perché "non sembra un rinnegato" (complimenti per l'adattamento italiano, sono curioso di conoscere la versione americana); se oggi l'episodio dei Simpson iniziava con una Gay Parade. 
Io credo nelle coincidenze, nelle fortunate coincidenze dei palinsesto.