lunedì 31 agosto 2009

spallucce

Tutto quello che possiamo contenere nella nostra razionalità, che possiamo considerare analizzato, anche a grandi linee, non ci fa paura. Lo consideriamo conquistato, e quasi superato, perché siamo riusciti a inquadrarlo in uno schema interpretativo. Siamo persone che si sentono al mondo per qualcosa di più grande, che amano gli ideali e gli idealtipi sulla base dei quali valutare la realtà, quando essa si presenta a noi pragmaticamente nelle sue manifestazioni più terrene. Questo modo di vivere il rapporto con l'esterno ci porta ad assumere spesso delle posizioni dualistiche, che sembrano estreme, ma spesso si tratta più semplicemente di posizioni che si situano al centro di un continuum, e quindi rappresentano una la sfumatura più rilevante dell'altra. Siamo conciliatori, nel nostro estremismo sui generis. Quello che ci rende davvero estremi è quello che non riusciamo a ingabbiare nella nostra analitica razionalità; lì è il panico. Finché sappiamo, facciamo facilmente spallucce.

uscite

Da oggi, in tutte le edicole, un nuovo quotidiano, il Tran Tran.


venerdì 28 agosto 2009

l'autunno del medioevo

Vogliamo parlare dell'ondata di omofobia che ha investito l'aere in queste settimane? Sarà colpa del caldo eccessivo? Anche il fatto che la notizia sia gay e non l'ingiustificata violenza gratuita? Che ci sia uno che si soprannomina Svastichella, ne vogliamo parlare? Fa caldo, troppo caldo.

venerdì 14 agosto 2009

il punto

Questo non è un blog, ma quest'altro ci prova, ad esserlo.


mercoledì 12 agosto 2009

sub ita (nel senso di valore)

Mi stupisco ogni volta che sento parlare qualche ministro di questo governo. Il ministro Zaia, ad esempio, lo trovo ridicolo e anche un po' privo di buon senso. Prima ci evangelizza affermando che la Rai deve promuovere la famiglia tradizionale e non quella gay, come se la Rai stesse perpetrando una politica quotidiana di dissestamento della retta via. E poi ci viene a dire che le fiction regionalmente ambientate devono essere nei rispettivi dialetti con i sottotitoli.
Esilarante. Come ridere piuttosto che piangere.

per aspera ad astra

Desiderio è qualcosa che cade, dalle stelle, de sideribus.
Realizzarsi, per un desiderio, vuol dire allora cadere sulla terra, avvicinarsi all'essere desiderante che lo ha desiderato. Rendersi disponibile ad essere vissuto. Accadere.
De sideribus, con la caduta della b. come un obiettivo che diventi oiettivo, con la trasformazione di una i in intervocalica e diventando ojettivo, oggettivo.
Così un desiderio, per realizzarsi, dev'essere oggettivato.
Da qui, forse l'oggetto del desiderio.