lunedì 19 gennaio 2009

Paris à vol d'oiseau

Prima impressione, perché non c'è stato abbastanza tempo per farsene una seconda e più concreta, su Parigi: una immensità senza logica, immensa senza che si possa cogliere, camminandola attraverso, un progetto; caotica e monumentale, troppo monumentale, con gli enormi palazzi di un vecchio e forse ancora vivo lusso (carovita percepibile ad occhio nudo), lusso storico, menoso, arrogante. Città arrogante, popolo dei meno puliti, moquet negli alberghi, se non fosse per alcuni standard europei, persino in bagno. Città d'amore bruciato negli alberghi ad ore, città di puttane e gigolò, città che non appartiene più a se stessa, forse non è mai stata di nessuno. 
In dettaglio: Montmartre carina, piacevole, alta e panoramica. Le Marais un po' Brera un po' Navigli un po' Porta Romana. Rue de Rivoli troppo lunga per essere vera. Quartiere Latino vivo e vociante, ma pieno di ristoranti e luci e colori. Tour Eiffel ferraglia che è soltanto mito. Notre Dame evocativa e stancante, fuori fa paura, dentro è una sala d'aspetto per turisti (mi scopro un purista del monumento). Louvres è troppo tutto. Le Tuilleries una passeggiata stancante e fangosa. Metropolitain interessante e storica, personalizzata. 
In sintesi: Parigi a volo d'uccello, la vedo come un gargoyle annojato

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