mercoledì 11 febbraio 2009

pornografia della morte

Enrico Mentana si dimette perché dopo la morte di Eluana il palinsesto non decide di evitare spettacoli indecorosi come il Grande Fratello. Sono d'accordo sull'indecorosità del Grande Fratello, in generale, ma ricordo che la morte di Eluana è la morte di un privato cittadino, per quanto le sue sorti siano state seguite a livello nazionale. E trovo più sconcertante che 20 minuti dopo la notizia della dipartita, Rai1 ci abbia propinato l'immancabile edizione straordinaria di Porta a Porta, o che all'annunzio in Parlamento siano partite schermaglie da totoscommesse. Per quanto la vicenda di Eluana ci abbia coinvolto come spettatori, essendo stata spettacolarizzata senza essere in campagna elettorale (ma poi, se ne esce mai dalla campagna elettorale?), se si fosse fermato il mondo per questo evento, sarebbe significato qualcosa di molto grave: che lo scandalo della morte non siamo in grado di affrontarlo. Credo che chi si sia sintonizzato, l'altra sera, su X Factor o sul Grande Fratello, abbia espresso il più grande segno di rispetto verso Eluana e suo padre, rispettando il dolore senza strumentalizzarlo per mettersi a posto la coscienza.
Trovo altresì ripugnante che dopo il silenzio invocato dal sig. Englaro, si continuino a fare collegamenti eccezionali da Udine, e si continui a rovistare fra l'organizzazione della cerimonia funebre o negli ultimi secondi di "vita". 
Per non parlare del fatto che trovo soprattutto medievale la retorica della vita come dono. A tutti coloro che pensano che la vita sia un dono, chiedo: i vostri figli ve li hanno regalati a Natale? 
Così si conclude uno degli esempi più gravi di ingerenza dello Stato. E non so ancora se è una cosa buona, che il decesso sia avvenuto prima dell'emanazione di una legge. 
Avanti, adagio. 


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