giovedì 25 settembre 2008

il raduno

E così, era lì, a raccogliere e radunare le sue cose, sempre meravigliandosi di quanto si possa accumulare in pochi mesi, anche in un piccolo spazio come quello. Raccoglieva con lentezza, con lentezza decideva cosa mettere dove. In che sacchetto, in che scatola, in quale valigia (l'unica che aveva). Scopriva di avere libri che non pensava di aver portato con sé.
Tutto rallentato, dopo il risveglio dei bagordi. 
La sera prima aveva subìto il rituale del distacco, come un Santo alla fine della Processione. Un rituale carico, improvviso, e salvifico: aveva così confermato le presenze, confermato l'esistenza, ovunque questa si fosse dispiegata in futuro, oltre lo scandalo della morte, della scomparsa, del non. 

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