Vergogna scenda sulle teste degli incoscienti proprietari, che anche a costo di mantenere una casa sfitta tornano al pecunia olet dei buonisti della Morale. Complimenti a tutti coloro che non affitterebbero mai a un gay nemmeno a pagarli. E meno male che c'è la crisi e dovrebbe tirare più un lembo di euro che altro... Qui l'intervista, qui la notizia sul quotidiano nazionale, e qui un commento .
Buon ribrezzo a tutti.
2 commenti:
la mia famiglia ha un palazzo,
un palazzo anni '70, uno di quelli ricoperto da piastrelle marroni, nella periferia di un paese del nord Italia.
(la periferia è una, le città sono tante)
Affittare vuol dire che ci danno dei soldi per stare nel nostro palazzo, eppure non affittiamo, perché?
Metà (45%) degli affitti se ne va in tasse, quello che rimane sarebbe giusto utile per pagare spese di manutenzione e riscaldamento centralizzato. Fin qui, seppur senza un vero guadagno converrebbe ancora, perché il riscaldamento e le spese le paghiamo lo stesso anche senza persone (all'ultimo piano abita la mia famiglia), allora perché no?
Durante gli anni '90 c'è gente che è scappata lasciandoci 9000€ di debito, abbiamo lasciato perdere, nel cercare di recuperali: la denuncia e il processo è costato molto, oltre consumare tempo, e la sentenza è stata "beh, avete ragione", la legislazione però separa questo dal costringere l'altro a pagare, serviva un altro processo per questo, che non valeva la pena fare, proprio a livello di costi/benefici.
Negli ultimi si sono succeduti casinisti cronici, ladri e brutta gente di ogni genere e tipo, persone che rendono il piccolo vantaggio economico nullo. Un'unica eccezione è stata una famiglia cinese, venuta ad aprire un ristorante d'asporto, il primo nel paese; Questi però, ottimi pagatori e molto discreti, se ne sono andati dopo 3 anni, perché sono riusciti con un mutuo a comprarsi una villettina a schiera da poco costruita ai confini del paese, dove fai tre passi e ci sono i campi e senti l'odore di intonaco fresco dappertutto.
C'è poca convenienza economica ad affittare e le grane che ne possono nascere sono svariate, al di là di ogni discorso morale.
Chi cerca affitto oggi, se non son studenti (studenti, ottimo affare: se si fa l'università in Italia vuol dire si è di classe alta, perché l'università è sempre stata di classe qui, dunque genitori facoltosi pronti a pagare qualsiasi cifra assurdamente alta per tenere il proprio pargolo insieme ad altri 3 della stessa razza, "brava gente" in fondo, si ubriacano nel finesettimana nei posti che il sistema ha previsto per loro e di fastidio non ne danno molto; recentemente uno studio ha mostrato in Italia gli studenti fuori sede sono l'1,**% giusto la crème della migliore borghesia), dicevo, chi cerca affitto oggi, se non son studente è un disperato, a cui è meglio affittare la propria casa.
Caro Anonimo,
non metto in dubbio le difficoltà che possano esserci dalla parte dei proprietari, e tantomeno l'eventuale sfortuna nel susseguirsi dei soggetti cui avete affittato.
Non capisco però come questo c'entri con il discorso "se sei gay, non ti affitto", non essendo così scontata la relazione gay=casino o gay=problemi.
Quell'1,**% di studenti fuori sede che secondo te appartengono alla buona borghesia che se lo può permettere, sono una piccola dimensione di un fenomeno molto più vasto, che include persone che non appartengono a quel "ceto" e che sgobbano per pagarsi l'affitto fuori sede, o di famiglie che si indebitano per mandare a studiare il figlio/la figlia fuori di casa.
È vero che l'Università costa, e quindi pochi possono permettersela senza problemi, e possono magari permettersi anche di parcheggiarsi all'università per 10 anni, tanto c'è chi paga, ma ci sono anche quelle persone che vanno all'Università nonostante costi, perché desiderano andarci, e si impegnano a finire nei tempi per non gravare sull'economia familiare, e che ci vanno non perché possano permetterselo, ma perché è una spesa necessaria per il futuro. O almeno lo era.
Grazie per l'intervento.
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