lunedì 11 maggio 2009

la considerazione delle persone

«(...) che questa volta - anche questa volta? - aveva ricoperto il ruolo che qualcuno sembrava avergli assegnato, senza chiedere l'autorizzazione al trattamento della vita personale, ovvero il ruolo del fraintenditore, del pensatore e del creatore di equivoci; mentre aiutava il giovane amico a organizzare l'incontro con il compagno di sempre, o ascoltava dal giovane amico le confidenze di un incontro che sapeva di primavera, cercava di immaginare perché, nonostante lui stesso avesse sempre un chiaro atteggiamento aggressivo verso le persone che destassero il suo interesse, diciamo, primaverile, queste non facessero altro, da sempre, che crederlo un'amichevole disponibilità, sentendosi galvanizzati nel fare del povero fraintenditore il contenitore delle proprie confidenze esistenziali, trovando fertile terreno nel generoso e disponibile altruismo che lo contraddistingueva, rinsaldando un ruolo di cui era realmente stanco, che faceva pensare che fosse sempre lui a sbagliare nella percezione del significato nelle situazioni; quando invece tutto suscitava in lui la gelosia dell'orgoglio, quella sensazione di fastidio (...)»

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