venerdì 6 giugno 2008

Orange o "Le importanze"

Jaimee Armstrong, immagino non imparentata, di soli 7 anni vive la tragedia più grande di tutte, lasciando il proprio orsacchiotto cinquantenne, acciaccato e appartenuto a una prozia, all'aeroporto, dopo una vacanza con i genitori. Terrore e panico nella vita della piccola britannica, che non riesce a dormire e fa spendere più di 1000 euro per il recupero dell'amato ninnolo affettivo. La confusione al momento dell'imbarco, proverbiale. Il piccolo e vecchio compagno di dormite non era solo, la piccola dimentica anche una borsa contenente ninnoli tecnologici che di meno non gliene poteva fregare. È il trionfo del buon sentimento dell'oggetto transizionale, quello che serve nel momento del distacco dal nucleo, di solito una cosa che avviene al tempo dell'entrata nell'asilo nido o alla scuola materna, quell'oggetto che ci portiamo dietro in ogni occasione e senza il quale ci sentiamo persi, mutilati. (Io non ricordo il mio, sempre che ne abbia avuto uno.)
Davvero un lieto fine, senza cinismo, per carità. A noi, di queste cose importa molto. Rivelano l'efficienza per le grandi cose, nevvero?

1 commento:

Unknown ha detto...

Adoro questa rubrica!