martedì 22 luglio 2008

l'odiato libro

Da non leggere se si ha anche solo il dubbio, se manca un alfabeto sentimentale. Se mancano le parole. Potenzialmente citabile il 75% delle definizioni che fornisce riguardo al discorso amoroso, in potenza soltanto per l'impossibilità di tagliare parti (cfr. «unquogable», più sotto).

Ne scelgo una, per esempio la voce Gli occhiali scuri, che tratta la figura del nascondere.

«Sono coinvolto in un doppio discorso da cui non posso uscire. Da una parte, mi dico: e se l'altro, per qualche particolare disposizione della sua struttura, avesse bisogno della mia domanda? Non potrebbe allora giustificarsi il mio abbandono all'espressione letterale, al dire lirico della mia «passione»? L'eccesso, la follia, non sono forse la mia verità, la mia forza? E se questa verità, se questa forza, riuscisse alla lunga ad impressionare?
Ma d'altra parte, mi dico: i segni di questa passione rischiano di soffocare l'altro. Non sarebbe perciò meglio, proprio perchè lo amo, nascondergli quanto lo amo? Vedo l'altro con occhio sdoppiato: ora lo vedo come un oggetto, ora come un soggetto; esito fra la tirannia e l'oblazione. In tal modo finisco col fare a me stesso un ricatto: se amo l'altro, sono tenuto a volere il suo bene; ma in questo caso non posso che farmi del male: tranello: io sono condannato a essere o un santo o un mostro: essere un santo, non posso, ed essere un mostro, non voglio: dunque, tergiverso: do a vedere solo un po' della mia passione.»

Altra interessante affermazione, all'interno della figura alterazione:

«L'orrore di guastare è ancora più forte dell'angoscia di perdere.»

Sconsiglio vivamente la lettura di L'Assente (figura dell'assenza) e L'Attesa (figura: attesa), nonché di Io-ti-amo (figura dell'io ti amo). Per non parlare dell'omonima Tenerezza.

Ultima sconquassante citazione, da Sobria ebrietas (figura del voler-prendere), in linea con il nascondere:

«Che il Non-voler-prendere resti quindi irrigato di desiderio da questa mossa rischiosa: l'io ti amo è nella mia testa, ma io lo imprigiono dietro le mie labbra. Non proferisco. Io dico silenziosamente a chi non è più o non è ancora l'altro: mi trattengo dall'amarti

Un libro da non leggersi, se si è sensibili al discorso amoroso...

>>> Roland Barthes, Frammenti di un discorso amoroso, 1977

1 commento:

Unknown ha detto...

ti odiooo!! ora lo voglio leggere!!! e finirò per citarlo! e finirò...e bastaaaa