martedì 21 aprile 2009

l'esaurimento

Il domino dei reality, finiti uno dopo l'altro tra domenica e lunedì, è significativo nei suoi risultati. Gli esiti, i vincitori, rappresentano - assumendo la bontà del televoto nazionaltelevisivo - quello che il pubblico italiano sembra apprezzare in questi tempi di crisi. 
A X-Factor ha vinto il padre di famiglia, l'homo normalis, il tipo della strada, incappottato nel vento della sua città, con una voce conciliante, rassicurante, consueta, che non destabilizza. Ha vinto il melodico, l'armonico, il low profile
Alla Fattoria ha vinto l'uomo che non si espone, quello che se ne sta calmo, che ha i suoi problemi ma non si lascia guidare da essi. L'homo pater, che difende i deboli gomorriani, che fa da paciere nei conflitti dell'isterismo. 
Al GF9 vince non tanto lo straniero con la storia commovente, ma lo straniero che non vuole che la sua storia commovente diventi l'unica cosa che lo caratterizza. Ha vinto l'homo integer, quello che non si scompone, che non fa casino, che si gioca le sue carte sommessamente, si fa le sue storie, dice qualcosa ogni tanto. 
Ha vinto la rassicurazione, ha vinto la speranza di una ripresa di una certa sobrietà, ha votato un'Italia esaurita. 

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