Più o meno, dal bollettino parrocchiale di Gorgonzola (courtesy of Linda): l'unica cosa [importante?] che un uomo possa fare per i suoi figli è amare la loro madre.
Interessante. Almeno in due direzioni:
1) in senso quasi hegeliano, l'amore paterno non ha a che fare con la prole, che una volta nata seguirà il corso della vita dello spirito della storia e tutto, lasciando solo il nucleo padre-madre all'inesorabile destino del tempo, perciò tanto vale che il Mister non si scomodi tanto, che i figli son piezz'e core sì, ma... Psicanalisti sbavano.
2) in un senso quasi matematico, si suppone forse che l'affetto abbia una proprietà transitiva, del tipo
se PADRE ama MADRE e MADRE ama FIGLI allora PADRE ama FIGLI?
Ma l'amore non gode della proprietà transitiva, nella realtà: che questo sia un tentativo di giusto connubio fra scienza matematica e fede? O soltanto una retorica di genere?
Riflessioni.
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