sabato 24 maggio 2008

una scelta non giusta

Ho paura, David.
(Hal 9000 al dr. Dave Bowman in 2001: Odissea nello spazio, di Stanley Kubrick, 1968)

Ecco, forse non era l'Isola la soluzione. Nemmeno il Deserto. Forse era sbagliato pensare di allontanarsi per ritrovarsi, quando si è animali esclusivamente sociali; forse non era sempre stato così, e c'erano stati momenti di fierezza nella solitudine orsina che spesso lo caratterizzava, lo contraddistingueva. Ora, sembrava essere stata la scelta peggiore, ora alla luce delle paure che sentiva, che lo attanagliavano e lo riducevano ad una larva irrazionale di pensieri e scenari apocalittici e rimorsi e debolezze. Ecco, non doveva essere l'Isola, né il Deserto, non era più così grizzly da cercare la pace da sé, sempre più scopriva che erano solo quella silenziosa Moltitudine, il Numero, e la logica della Testimonianza, a recare conforto, sicurezza e pace.
Non giudicava se gli piacesse o meno, ma sapeva che nell'assenza ne sentiva il desiderio, e nella presenza avvertiva il peso di sé sugli Altri.
Il Tutto pervaso da una vena di paura, che rigurgitava ad ogni istante di quiete mentale, senza una tregua, e come se ogni sinapsi fosse una lente, ingigantiva gli Eventi, i Problemi, le Iniziali.
Quando si vive così, è un po' come morire, cantava qualcuno e lui pensava, ripeteva.
L'unica scelta, prima che fosse sbagliata, era rifugiarsi, nei gesti degli Altri e nei luoghi degli Altrove.


Allor fu la paura un poco queta
che nel lago del cor m'era dutata
la notte ch'i' passai con tanta pièta.
(Dante Alighieri, Inferno, I)

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